Editions Ermitage : western
Plance per uscite in edicola dei CD serie “western”.
Ombre rosse
Nel profondo West c’è una diligenza che corre da Tonto a Lordsburg. A bordo, nove individui assolutamente diversi tra loro. C’è la moglie incinta di un soldato, che va a raggiungerlo; ci sono un alcolizzato ed una prostituta banditi dal proprio paese dalla ‘Lega per la moralità’; un timido rappresentante di alcolici ed un banchiere corrotto; infine ecco un misterioso giocatore d’azzardo e Ringo, fuorilegge appena evaso. Alla guida stanno uno sceriffo ed un simpatico postiglione. Il viaggio non è affatto tranquillo: infatti Geronimo,
grande capo Apache, è sul piede di guerra, e così la minaccia indiana è sempre pressante.
‘Il western’ per eccellenza, costantemente nelle liste dei film più importanti della storia, “Ombre rosse”è molto più di quello che sembra. Potrebbe essere definito uno studio di psicologia, che mostra comecambi il comportamento dell’uomo in relazione alle circostanze, qui rappresentate dal viaggio pericolosoe dall’ambiente chiuso della carrozza. E poi molto andrebbe detto sugli eroi: sono dei reietti, dallaprostituta all’alcolizzato fino al fuorilegge. Forse la società “civile” sbaglia nell’assegnare i suoi giudizi di vittime valore, vuole suggerirci il grande John Ford. (John Wayne)
l’ultima carovana
Durante la Guerra di Secessione, la California si ritrova isolata dal resto del continente americano, tra vie marittime impraticabili e assenza di ferrovie: l’unica possibilità di approvvigionamento è rappresentata dalle carovane che arrivano da Est cariche di beni
di prima necessità. Quando una di queste sta per partire, un fuciliere della scorta, Clint (Gary Cooper), rischia di finire in galera. I suoi compagni (Torrence e Marshall), per salvarlo dal carcere, convincono la bella Felice (Lili Damita) a fingere di essersi da poco sposata con lui: che sceriffo avrebbe il coraggio di mettere dietro le sbarre un novello sposo? Nessuno: Clint viene infatti lasciato libero e il convoglio parte, con i due “finti” innamorati che pian piano scopriranno che qualcosa tra loro c’è, al di là della finzione.
Ne L’ultima carovana, distribuito anche come Il fuciliere del deserto, brilla innanzitutto la grande performance di Cooper, in una pellicola che ne ha fatto una delle icone del western. Ma sono molto bravi anche tutti gli altri attori: la Damita, in grado di tener testa a Cooper senza problemi, e Torrence e Marshall, caratteristi capaci di dare vita a “spalle” perfette come i due compagni del protagonista.
Ritroviamo nel film molte caratteristiche del western classico, come i grandi spazi aperti, gli indiani e il tema del viaggio; ma manca la violenza, cui sono preferiti i sentimenti (il rapporto tra Clint e Felice) e lo humor (le gag degli altri fucilieri). Due registi esperti come Burton e Brower, del resto, difficilmente potevano partorire qualcosa di banale.