Michele Bacci : Dantemotivo “Altoinferno” 1
Dantemotivo 1
Altoinferno – cofanetto 4 CD (musica – musica + voce)
Altoinferno – 4 CD (musica – musica + voce)
Vedi servizio fotografico: michele-bacci-dantemotivo-portrait/
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intanto voce fu per me udita
Per la composizione mi sono basato inizialmente sulle interpretazioni di Vittorio Gassman. A queste ero legato, ma non potevo avvalermene nel progetto definitivo. In reatà ho sempre privilegiato una voce giovane, a quella “esperta” di Gassman, una voce che rispecchiasse i 35 anni di Dante, con ingenue paure e più fragili emotività. Così chiedo ad Alessandro, che avevo conosciuto attraverso un mio caro amico. Alessandro accetta l’arduo incarico dicendomi semplicemente: “Gassman non si può imitare”. In quelle parole gentili c’erano da una parte l’esaltazione dell’attore, e dall’altra la richiesta di contare su un’interpretazione libera. Così è stato.
Ricordo di aver sentito il suo doppiaggio nel film “Last Death”, in cui Alessandro recita: “Non so se è un ricordo o se è un sogno, vedo un bosco dall’alto”, poche parole, convincenti e profetiche.
Dire che Alessandro sia stato un eccellente lettore dell’Inferno di Dante, benché corretto, è tanto superficiale quanto limitativo. Per Alessandro la padronanza della propria voce è in realtà un mezzo, estremamente perfezionato, per esprimere le capacità di interprete e di attore. Tutto questo si è manifestato canto dopo canto, trovando entusiasmo e passione nelle sue indicazioni, consigli costruttivi nelle proposte tecniche e soprattutto onorandomi sempre di grande considerazione.
Michele Bacci
noi leggiavamo un giorno per diletto
Recitare la Divina Commedia significa passare per quella che in Italia, in qualche modo, corrisponde ad una tappa obbligata. Una sfida non priva di insidie, che risiedono nell’affrontare un testo abusato nel corso degli anni e universalmente noto.
Ne avevo già avuto esperienza il 16 aprile 2007 presso il Circolo Pavese di Bologna, la sera in cui lessi alcuni Canti, meravigliosamente affrescati dalle pitture dell’artista Wolfango. In quell’occasione le parole facevano paradossalmente da corollario all’opera del pittore e più che mai servivano a evocare delle Immagini. Immagini di un racconto.
Confrontandomi con Michele nell’affrontare il lavoro, siamo partiti entrambi proprio da questo punto comune: raccontare, far vivere in una dimensione il più possibile vicina alla narrazione cinematografica, l’avventura più straordinaria che sia mai stata scritta.
In virtù di questa considerazione, pur mantenendo l’accento espositivo e drammatico tipico di una Lectura Dantis, non ho voluto sconfinare nel declamatorio; ho preferito scegliere una strada più semplice, dal cuore aperto. Invece che imporre, imprimere a forza le sensazioni suscitate dal testo alle persone che ascolteranno, ho scelto di rendere queste ultime partecipi, cercando di condividere con loro le ansie e gli stupori, le angosce e le meraviglie, le lacrime e i sollievi dei suoi protagonisti.
Ove possibile ho tentato di ricalcare la varietà stilistica della scrittura di Dante e di utilizzare vari registri interpretativi, in modo da riprodurre un caleidoscopio di immagini e suoni, aiutato in questo dai bellissimi cambi musicali creati da Michele.
È mia intenzione privilegiare l’aspetto puramente narrativo del viaggio, perché affascini con le sue parole e le sue atmosfere, perché commuova e spaventi.
Spero di “restituire” alla scrittura la dimensione genuina del racconto, della Fiaba, di cavalcarne la potenza drammatica e avvincente e al contempo di assaporarne con interesse gli infiniti aspetti di critica politica e analisi storica.
Spero di essere riuscito a districarmi con sufficiente chiarezza nei passaggi più difficoltosi, specialmente quelli che richiedono di rendere efficacemente racconti dentro racconti, come nel Canto II: in cui i personaggi riportano a loro volta discorsi fatti da altri personaggi in una sorta di incastro di scatole cinesi, livelli su livelli.
Spero di essere riuscito a cogliere e a far rivivere le mille emozioni del Dante viaggiatore e gli strazianti tormenti dei dannati; di aver dato dignità al loro dolore e ai loro disperati, perché in questo caso veramente privi di speranza, desideri.
Soprattutto spero che, a lavoro ultimato, il commento riservatomi possa essere quello che lo stesso Wolfango, in occasione della Lectura Dantis fatta a Bologna, fece ad un giovane attore di ventiquattro anni che gli chiese:
- Maestro, come è andata secondo lei la lettura?
- Decorosa.
Alessandro Zurla
Tutte le musiche sono state composte, eseguite, arrangiate, registrate e mixate da Michele Bacci, ad eccezione del piccolo trumpet, presente alla fine del Canto VIII (vv. 94-102), all’interno del brano “Alle Porte di Dite”, che è suonato da Matteo “Matte” De Angelis.
Tutte le voci sono state interpretate e registrate da Alessandro Zurla, ad eccezione dei seguenti Canti:
- nel Canto V, la voce di Francesca è interpretata da Francesca Perilli.
- nel Canto VII, la voce di Pluto è interpretata da Michele Bacci.
- nel Canto VIII, la voce di Filippo Argenti è, per gentile concessione, un cameo di Ivano Marescotti(tratto da “Dante Alighieri, Commedia. Letta da Ivano Marescotti”, ed. Zanichelli).
- nel Canto VIII, il grido “A Filippo Argenti!” è un coro delle voci di Alessandro Zurla, Michele Bacci, Elena Bonazzi, Daniela Marcheselli, Roberto Cavicchi e un tale Vittorio.
Per il testo dei Canti si è seguita la versione di G. Petrocchi (1966-1967).
La copertina è tratta da un’idea di Michele Bacci, elaborata e realizzata da Ester Grossi. In particolare si tratta del quadrante in alto a sinistra di una tela più ampia, la cui interezza raffigura una spirale stilizzata con i colori rappresentativi delle 4 suddivisioni di dantemotivo, di cui altoinferno è il primo volume.
Per qualsiasi informazione scrivi a: info@dantemotivo.it
Sul sito www.dantemotivo.it è possibile trovare approfondimenti del progetto, gli arrangiamenti dei Canti, le partiture, i versi di Dante, lo studio grafico e altre foto.