Teatro Greco Sicarusa : Norma

Opera di: Vincenzo Bellini

NORMA

 

L’azione si svolge nelle Gallie, all’epoca della dominazione romana. Nell’antefatto la sacerdotessa Norma, figlia del capo dei Druidi Oroveso, è stata l’amante segreta del proconsole Pollione, dal quale ha avuto due figli, custoditi dalla fedele Clotilde all’insaputa di tutti.

 

Atto I

Pollione confida all’amico Flavio di essersi innamorato di una giovane novizia del tempio d’Irminsul, Adalgisa, e di voler lasciare Norma. Adalgisa chiede un colloquio a Norma per aprirle il proprio animo e confessarle di aver mancato al voto di castità, senza però rivelare il nome dell’uomo amato. Norma, che riconosce nella novizia i propri sentimenti e il proprio peccato, la scioglie dai voti. Quindi le chiede chi sia l’innamorato e Adalgisa indica Pollione, che sta sopraggiungendo proprio in quel momento. Furiosa, Norma rivela tutto ad Adalgisa, che sdegnata respinge Pollione.

 

Atto II

Nella sua abitazione, Norma, sconvolta dalla rivelazione, ha deciso di uccidere i due figli, ma cede al sentimento materno. Decisa a suicidarsi, fa chiamare Adalgisa e la prega di adottare i bambini e di portarli a Roma, dopo essersi sposata con Pollione. Ma Adalgisa rifiuta e promette a Norma di convincere Pollione a tornare da lei. Da tempo i Druidi, guidati da Oroveso, tramano una rivolta contro Roma. Norma, che si era sempre opposta, quando apprende che Adalgisa non ha ottenuto nulla dal colloquio con Pollione, chiama i Galli a raccolta e proclama guerra ai Romani. Sta per pronunciare il nome della vittima sacrificale da immolare al dio, quando giunge notizia che un romano è penetrato nel chiostro: è Pollione, venuto a rapire Adalgisa. Norma sta per colpirlo con un pugnale, ma poi si ferma, invita tutti ad uscire col pretesto di interrogarlo e, sola con Pollione, gli offre la vita purché egli abbandoni Adalgisa. L’uomo rifiuta e Norma chiama i suoi a raccolta; ha deciso quale sarà la vittima sacrificale: una sacerdotessa che ha infranto i sacri voti e tradito la patria. Sta per pronunciare il nome di Adalgisa, quando si rende conto che la colpa di Adalgisa è la sua e, nello sbigottimento generale, pronuncia il proprio nome.
Commosso, Pollione comprende la grandezza di Norma e decide di morire con lei. In segreto, Norma confida ad Oroveso di essere madre e lo supplica di prendersi cura dei bambini, affinché possano salvarsi, raggiungendo Roma insieme a Clotilde. Quindi sale sul rogo con l’uomo amato.

Regia & Scene: ENRICO CASTIGLIONE
Costumi: SONIA CAMMARATA
CORO LIRICO SICILIANO istruito da: FRANCESCO COSTA
ORCHESTRA SINFONICA BELLINI OPERA FESTIVAL
diretta da: JACOPO SIPARI DI PESCASSEROLI

NormaCHIARA TAIGI
PollionePIERO GIULIACCI
AdalgisaADRIANA DAMATO
OrovesoJOSÈ ANTONIO GARCIA
FlavioGIUSEPPE DI STEFANO
ClotildeANNA CONSOLARO

 

affissione

campagna stampa quotidiani

Macrocosmi catalogo 2015 : CUBO Unipol

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 Copertina_catalogo_Macrocosmi

catalogo MACROCOSMI


RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano:
Saverio Peschechera, coordinamento Teatri di Vita
Patrizia Raimondi, coordinamento gallerie
Marina Zuric per la promozione social
Lemeh42 per logo e videologo

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I relatori della tavola rotonda a CUBO:
Rudolf zur Lippe, Eckhart J. Gillen,
Martina Cavallarin, Eleonora Frattarolo.
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Gli artisti, le gallerie, i colleghi di CUBO
Un grazie particolare all’Accademia di Belle Arti di Bologna:
Enrico Fornaroli, Direttore
Eleonora Frattarolo per il coordinamento.
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I relatori della tavola rotonda:
Wibke Behrens, Sabine Brunkhorst, Luca Carboni,
Piero Deggiovanni, Cristina Francucci, Eckhart J. Gillen,
Rudolf zur Lippe, Marie Louise von Plessen, Mili Romano.
Branka Pavlovic per la video installazione e il workshop.
Gli studenti che hanno partecipato al workshop e le vincitrici
Noemi DiamantiniArianna Battistella,
Bianca Schroder, Francesca Susca, Tiziana Defelice.
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Crediti:
Traduzioni: Adamira Moschettini
Referenze fotografiche: Marco Mioli
Progetto grafico: Adv Activa
Stampa: Casma Tipolito
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catalogo macrocosmi

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Macrocosmi 2015 : CUBO Unipol

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MACROCOSMI
“Ordnungen anderer Art”
In occasione di ARTEFIERA 2015, CUBO presenta un dialogo artistico – culturale tra Bologna e Berlino
CUBO Centro Unipol Bologna presenta MACROCOSMI – Ordnungen anderer Art, Organismi fuori centro,
a cura di Martina Cavallarin e Pascual Jordan in collaborazione con il Forum Der Kulturen.
Un progetto a più voci, che si muove nello spazio internazionale dell’Arte Contemporanea,
lungo un’asse di creatività e congiunzione che va da Bologna a Berlino e da Berlino a Bologna,
in concomitanza con la 39° edizione di ARTEFIERA Bologna
(una delle principali fiere europee dell’arte moderna e contemporanea che,
grazie al programma istituzionale di ART CITY
propone una vera e propria immersione nell’arte moderna e contemporanea in città) e,
a settembre, con la Berlino Art Week.
La struttura del progetto MACROCOSMI comprende un dialogo artistico e intellettuale tra autori
e artisti conformi, difformi o somiglianti per ricerca stilistica, poetica e indagine del transitorio,
dell’instabile cioè proprio di quegli “organismi fuori centro” sempre sfuocati, mai prestabiliti,
sempre in continua trasformazione come la nostra società contemporanea.
MACROCOSMI è, in estrema sintesi, apertura a differenti punti di vista,
a prospettive che cambiano continuamente, a sistemi che non sono statici,
ma ricchi di variabili grazie alla visione e all’immaginazione alla quale l’opera d’arte invita.
Su queste tematiche CUBO, venerdì 23 gennaio alle ore 18 ospita la tavola rotonda
Transiti nella cultura contemporanea
con la partecipazione del prof. Rudolf zur Lippe, della prof.ssa Eleonora Frattarolo,
di Martina Cavallarin, e del Dr. Eckhart Gillen.
Nello Spazio Arte di CUBO si dà, quindi,
vita ad un confronto artistico di respiro europeo
dove gli artisti si misurano tra relazione e dialogo instaurando un rapporto
con il luogo in cui le opere abitano indagando temi di relazione,
trasparenza, affidabilità.
L’esposizione è accompagnata da un video che documenta il processo
attraverso il quale ciascun artista è arrivato al risultato finale,
all’opera e alla sua condivisione e abitazione dello spazio.
Una narrazione per immagini costruita con fotografie, bozzetti, scritti, frames di video,
appunto la storia degli Organismi fuori centro.
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macrocosmi conferenza stampa

 

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inaugurazione macrocosmi

 

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Presentazione in Accademia : Macrocosmi

 

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Installazioni Accademia delle Belle Arti

 

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Performance teatri di vita

 

Teatro Antico Taormina : Il ratto dal serraglio


Opera di:
Wolfgang Amadeus Mozart

Il ratto dal serraglio

Atto I

Una piazza davanti al palazzo del Pascià Selim
Belmonte è angosciato perché la sua fidanzata Konstanze, una giovane e bella spagnola, è stata rapita dai pirati e venduta come schiava insieme alla sua ancella inglese Blonde e all’innamorato di quest’ultima Pedrillo. Così Belmonte è venuto a cercarla in Turchia. All’entrata del palazzo del Pascià Selim egli si imbatte in Osmin, il burbero sorvegliante, che lo allontana. Belmonte incontra Pedrillo, che gli dice che Konstanze è diventata la favorita del Pascià mentre la sua Blonde è stata offerta in dono a Osmin. All’arrivo di Selim e Konstanze, di ritorno da una gita in mare, Belmonte si nasconde. Konstanze è afflitta e Selim, per quanto rispettoso e amorevole, non riesce a guadagnare le sue grazie, ma dice che saprà aspettare. Poi Pedrillo gli presenta Belmonte come un architetto desideroso di servirlo, e Selim dice che ne riparleranno, e lo invita a entrare nel palazzo. Osmin cerca di ostacolare Belmonte e Pedrillo, ma viene messo da parte.

Atto II

Giardino del palazzo
L’atto si apre con Osmin che arde di desiderio per Blonde senza essere corrisposto e viene anche da lei minacciato di accecamento se non si allontana. Osmin conclude che se gli europei si fanno dominare dalle donne sono degli sciocchi. Sopraggiunge Konstanze e Blonde cerca di consolarla. Così quando il Pascià ci riprova, e respinto la minaccia, Konstanze si dice pronta a subire torture di ogni genere, ma che non cederà alle richieste di Selim. Pedrillo riesce ad informare Blonde dell’arrivo di Belmonte; Blonde è felice e corre ad avvisare Konstanze. Successivamente Pedrillo fa ubriacare Osmin per metterlo fuori combattimento. Così Belmonte può incontrare Konstanze. Nel quartetto finale Belmonte e Pedrillo informano le due ragazze che verranno a salvarle a mezzanotte, non senza assicurarsi della loro fedeltà e dei loro sentimenti, fatto questo che provoca una reazione delle due, con Blonde che addirittura schiaffeggia Pedrillo. Ma poi segue la riconciliazione.

Atto III

Piazza davanti al palazzo e quindi appartamenti di Selim
Giunta l’ora, Pedrillo canta una serenata (In Mohrenland gefangen war (In terra di moro è stato catturato)): è il segnale per la fuga. Ma le due donne ritardano nel preparare i bagagli, un eunuco le nota e corre a svegliare Osmin. Così i fuggitivi vengono catturati e condotti davanti a Selim, mentre Osmin annuncia con gioia terribili supplizi. Davanti a Selim si scopre che Belmonte è figlio del peggior nemico del Pascià, che gli annuncia una morte terribile. Belmonte e Konstanze si dolgono della fine, ma concludono che almeno potranno morire insieme. Poi la sorpresa: Selim dà prova di grande magnanimità, non vuole abbassarsi al livello del suo nemico e rinuncia alla vendetta liberando le due coppie, che possono così ritornare a casa mentre Osmin si ritira rosso dalla rabbia.

Regia: YEKTA KARA
Direttore d’orchestra: SUNAY MURATOV
Scene: CAGDA CITKAYA
Costumi: SANDA ZIPCI
CORPO DI BALLO, ATTORI, COMPARSE, CORO, ORCHESTRA DELL’OPERA DI STATO di: ANKARA

 

affissione

Teatro Greco di Siracusa : Aida

Opera di: Giuseppe Verdi

AIDA

Atto I

Scena I: Sala del palazzo del re a Menfi.

Aida, figlia del Re di Etiopia Amonasro, vive a Menfi come schiava; gli Egizi l’hanno catturata durante una spedizione militare contro l’Etiopia ignorando la sua vera identità. Suo padre ha organizzato una incursione in Egitto per liberarla dalla prigionia. Ma fin dalla sua cattura, Aida è innamorata, ricambiata, del giovane guerriero Radamès. Aida ha una pericolosa rivale, Amneris, la figlia del Re d’Egitto. Giunta Aida, Amneris intuisce che possa essere lei la fiamma di Radamès e falsamente la consola dal suo pianto. Appare il Re assieme agli ufficiali e Ramfis che introduce un messaggero recante le notizie dal confine. Aida è preoccupata: suo padre sta marciando contro l’Egitto. Il Re dichiara che Radamès è stato scelto da Iside come comandante dell’esercito che combatterà contro Amonasro. Il cuore di Aida è diviso tra l’amore per il padre e la Patria e l’amore per Radamès.

Scena II: Interno del tempio di Vulcano a Menfi.

Cerimonie solenni e danza delle sacerdotesse. Investitura di Radamès come comandante in capo.

Atto II

Scena I:
Danze festose e musica nelle stanze di Amneris. Amneris riceve la sua schiava Aida e ingegnosamente la spinge a dichiarare il suo amore per Radamès, mentendole dicendo che Radamès è morto in battaglia; la reazione di Aida alla notizia la tradisce rivelando il suo amore per Radamès. Amneris, scoperto il suo amore, la minaccia: ella è figlia del Faraone. Con orgoglio Aida dice che anche lei è figlia del re, ma se ne pente ben presto. Risuonano da fuori le trombe della vittoria. Amneris obbliga Aida a vedere con lei il trionfo dell’Egitto e la sconfitta del suo popolo. Aida è disperata, e chiede perdono ad Amneris.

Scena II: Uno degli ingressi della città di Tebe.

Radamès torna vincitore. Marcia trionfale. Il faraone decreta che in questo giorno il trionfatore Radamès potrà avere tutto quello che desidera. I prigionieri etiopi sono condotti alla presenza del Re e Amonasro è uno di questi. Aida immediatamente accorre ad abbracciare il padre, ma le loro vere identità sono ancora sconosciute agli Egizi. Amonasro infatti dichiara che il Re etiope è stato ucciso in battaglia. Radamès per amore di Aida chiede come esaudimento del desiderio offertogli del Re il rilascio dei prigionieri. Il Re d’Egitto, grato a Radamès, lo proclama suo successore al trono concedendogli la mano della figlia Amneris e fa inoltre rilasciare i prigionieri, ma, su consiglio di Ramfis, fa restare Aida e Amonasro come ostaggi per assicurare che gli etiopi non cerchino di vendicare la loro sconfitta.

Atto III

Scena: Le rive del Nilo, vicino al tempio di Iside.
Amonasro e Aida sono tenuti in ostaggio; il Re etiope costringe la figlia a farsi rivelare da Radamès la posizione dell’esercito egizio. Radamès ha solo apparentemente consentito di diventare il marito di Amneris, e fidandosi di Aida, durante la conversazione le rivela per incauta confidenza le informazioni richieste dal padre. Quando Amonasro rivela la sua identità e fugge con Aida, Radamès, disperato per avere involontariamente tradito il suo Re e la sua Patria, si consegna prigioniero al sommo sacerdote.

Atto IV

Scena I: Sala nel palazzo del Re; andito a destra che conduce alla prigione di Radamès.
Amneris desidera salvare Radamès di cui conosce l’innocenza, supplicandolo di discolparsi, ma egli rifiuta. Il suo processo ha luogo fuori dal palcoscenico; egli tace e non si pronuncia in propria difesa, mentre Amneris, che rimane sul palco, si appella ai sacerdoti affinché gli mostrino pietà. Radamès viene condannato a morte per alto tradimento e sarà sepolto vivo. Amneris maledice i sacerdoti mentre Radamès viene portato via.

 

Scena II: L’interno del tempio di Vulcano e la tomba di Radamès; la scena è divisa in due piani: il piano superiore rappresenta l’interno del tempio splendente d’oro e di luce, il piano inferiore un sotterraneo.
Radamès crede di essere solo, ma pochi attimi dopo si accorge che Aida si è nascosta nella cripta per morire con lui. I due amanti accettano il loro terribile destino, confermano l’amore l’un per l’altro, dicono addio al mondo e alle sue pene e aspettano l’alba, mentre Amneris piange e prega sopra la loro tomba durante le cerimonie religiose e la danza di gioia delle sacerdotesse.

Regia & Scene: ENRICO CASTIGLIONE
Coreografia: SARAH LANZA
Costumi: SONIA CAMMARATA
CORO LIRICO SICILIANO istruito da: FRANCESCO COSTA
ORCHESTRA E TECNICI DEL TEATRO MASSIMO V. BELLINI diretto da: GIANLUCA MARTINENGHI

affissione

Giulio Golinelli : sculture

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www.giuliogolinelli.eu

modellazione plastilina
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