Editions Ermitage : comiche

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Plance per uscite in edicola dei DVD serie “Comiche”.

Stanlio e Olio

I FIGLI DEL DESERTO
L’associazione massonica alla quale appartengono i nostri eroi, sta per tenere una riunione a Chicago. Laurel e Hardy vorrebbero parteciparvi, ma le mogli sono contrarie, in particolare quella del secondo, che vuole anzi andare in montagna. Ollio allora decide di fingersi malato, per rimanere a casa mentre la consorte va in vacanza e poi fuggire a Chicago. Ma quando Stanlio, per curarlo, chiamerà un veterinario anziché un dottore inizierà un’interminabile serie di disastri.

LA RAGAZZA DI BOEMIA
Stanlio e Ollio sono due gitani che vivono di cartomanzia e piccoli furti. La moglie di Ollio un bel giorno fugge col proprio amante e lascia nelle mani del marito una bambina: il poveretto non sa che si tratta della figlia di un ricco conte, rapita dalla donna tempo prima. I due compari si prendono cura della pestifera bimba per 15 anni, fino a quando il conte scopre che si trova in mano loro e li cattura, facendogliene di tutti i colori e arrivando persino a torturarli senza pietà.

Due tra i migliori film della coppia Laurel & Hardy, impregnati di una comicità fine, spumeggiante e, come il solito, mai banale né ripetitiva. La grande fama di cui gode la prima di queste pellicole è testimoniata dalla nascita di molti fan club chiamati proprio “I figli del deserto”.

 

buster keaton

Un giovane proiezionista legge durante il lavoro un manuale che dovrebbe spiegargli come realizzare il suo più grande sogno: diventare investigatore. Un giorno, a casa della ragazza che corteggia, viene accusato da un altro pretendente di aver rubato l’orologio del padre della bella: naturalmente è innocente, ma per quanto si affanni non riesce a provarlo. Tornato al cinema, fa partire la pellicola e mestamente si addormenta in cabina di proiezione. Da lui si distacca il suo doppio che passeggia per la sala ed entra come niente fosse nello schermo, diventando protagonista del film che sta andando: si parla di un furto e a risolverlo dev’essere proprio lui, Sherlock Jr, il più grande detective in circolazione.

Una delle opere capitali nella storia del cinema (il Time l’ha inserito tra le 100 pellicole più belle di sempre), La palla n. 13 – noto anche come Sherlock Jr o Calma, signori miei! – è prima di tutto un film esilarante, grazie a gag studiate talmente bene che alcune sono ancora oggi replicate dai cabarettisti. Ma è anche una dimostrazione di capacità tecniche notevoli per l’epoca, basti pensare al celeberrimo ingresso del protagonista nello schermo cinematografico. Tuttavia, quella coloritura surrealista e quel tono onirico che accompagnano le vicende dell’improbabile investigatore sono qualcosa di irripetibile, che solo il genio di Keaton poteva creare.

 

Charlie Chaplin

LA STRADA DELLA PAURA

(o “Charlot poliziotto”) ci presenta il povero Charlot nei panni di un poliziotto incaricato di ristabilire l’ordine in una via in cui semina il terrore un erculeo furfante. Per riuscirci gli servirà qualche aiuto ‘extra’, sotto forma di sostanze stupefacenti.
Ne “La cura miracolosa”, invece, vediamo uno Charlot ubriacone. Si reca qualche giorno alle terme, ma nel grosso baule che si porta dietro ha solo bottiglie. Una disavventura dopo l’altra – compresi massaggi poco convenzionali e fonti curative ‘corrette’ –, Charlot troverà persino l’amore.
“L’emigrante” è la vicenda di un clandestino che, poco prima del suo sbarco in America, lascia tutti i suoi averi ad una ragazza bisognosa che viaggia sulla stessa nave. Una volta a terra, non ha più un soldo e deve arrangiarsi come può: ma si sa, ogni buona azione è sempre ricompensata.
Ne “L’evaso”, infine, Charlot si cala nei panni di un evaso appunto, che dopo la fuga salva la vita ad una ragazza e alla madre di lei, facendo innamorare la giovane. Un altro pretendente, però, scoperta la sua identità di fuggitivo, gli sguinzaglia la polizia alle calcagna.
Queste comiche appartengono al “periodo Mutual” di Chaplin: nel ’17, infatti, il grande artista è passato dalla Essanay a questa casa di produzione, ha già girato una quantità di cortometraggi impressionante (una quarantina) e recitato in un numero ancora maggiore (quasi sessanta). E’ ai vertici del successo e percepisce un cachet da fare impallidire molti suoi colleghi, ma nonostante questo ha ancora molto da dire. Inizia a dimostrare una nuova poetica già in queste comiche, nelle quali si ride a crepapelle ma si percepisce una leggera venatura di malinconia, quella stessa malinconia che tra non molti anni si ritroverà completamente dispiegata nei capolavori della maturità.