Teatro Antico Taormina : Don Giovanni


Opera di:
Wolfgang Amadeus Mozart

Don Giovanni

Dopo l’ouverture il sipario si alza «in una città della Spagna» del Cinquecento. La vicenda di Mozart e Da Ponte è quella nota del «giovane cavaliere estremamente licenzioso» (come recita la didascalia del libretto) alle prese con conquiste e serenate, macchinazioni e travestimenti che si concluderanno con la sua morte. Al fianco di Don Giovanni c’è Leporello: servo fedele, personaggio buffo e giocoso.

Atto I

Leporello fa da sentinella al suo padrone Don Giovanni, entrato in casa di Donna Anna per sedurla, travestito da fidanzato di lei, Don Ottavio. Donna Anna, accortasi dell’inganno urla; suo padre, il Commendatore, accorre e sfida Don Giovanni a duello. Don Giovanni lo uccide.

Don Giovanni fugge con Leporello e s’imbatte in Donna Elvira (conquista precedente da Don Giovanni, ancora invaghita di lui e desiderosa di redimerlo). Don Giovanni riesce a defilarsi mentre Leporello tenta di consolarla dicendole che lei non sarà né la prima né l’ultima e le enumera minuziosamente tutte le donne sedotte dal suo padrone. Intanto Don Giovanni s’imbatte in un corteo nuziale e si invaghisce immediatamente della sposa Zerlina, che si lascia corteggiare dalle lusinghe e dalle promesse del Cavaliere. «Là ci darem la mano, / Là mi dirai di sì» canta il libertino alla ragazza, rapita dal suo fascino, in uno dei duetti più famosi della storia dell’opera.
Proprio quando Zerlina sta per cedere, arriva Donna Elvira che la mette in guardia. Arrivano anche Donna Anna e il suo fidanzato Don Ottavio che chiedono a Don Giovanni di aiutarli a cercare l’assassino del Commendatore.
Intanto Donna Elvira continua a inveire contro Don Giovanni e questi imbarazzato si giustifica dandole della matta. Ma è proprio ascoltando il suono della sua voce che Donna Anna riconosce l’assassino del padre e lo comunica al fidanzato Don Ottavio.

Masetto, lo sposo di Zerlina, è infuriato con la promessa, perché stava per cedere a Don Giovanni, ma Zerlina giura che non è successo niente. Don Giovanni organizza una festa in onore di Masetto e Zerlina e invita tutti. Don Ottavio, Donna Anna e Donna Elvira partecipano mascherati. Leporello distrae Masetto; Don Giovanni prende Zerlina in disparte e tenta di sedurla; lei grida e tutti accorrono. Don Giovanni accusa Leporello, ma Don Ottavio, Donna Anna e Donna Elvira, gettate le maschere, accusano Don Giovanni, che però riesce a fuggire.

 

Atto II

Leporello è arrabbiato con il suo padrone, perché lo ha accusato ingiustamente; dichiara di volere andare via, ma Don Giovanni lo convince a restare e lo coinvolge in un’altra delle sue imprese amorose: chiede al suo servo di scambiare con lui gli abiti perché vuole conquistare la cameriera di Donna Elvira.

Donna Elvira vede Leporello e lo scambia per Don Giovanni, che intanto è sotto il balcone a cantare una serenata alla cameriera. Arriva Masetto con altri contadini: sta cercando Don Giovanni per ucciderlo. Don Giovanni, che ha indosso i vestiti di Leporello, riesce a non farsi riconoscere, disarma Masetto e lo picchia; poi fugge. Passa di là Zerlina: vede il suo Masetto e corre da lui, che le dice che è stato Leporello a picchiarlo.

Intanto Leporello, all’oscuro di quanto è appena accaduto, sta cercando di divincolarsi da Donna Elvira. Arrivano Don Ottavio, Donna Anna, Masetto e Zerlina che, scambiandolo per Don Giovanni, vogliono ucciderlo. Leporello rivela la sua vera identità: Don Ottavio lascia la compagnia per cercare Don Giovanni; Donna Elvira accusa Leporello di averla ingannata; Donna Anna di essere complice di Don Giovanni; Zerlina di aver picchiato il suo Masetto.

Leporello fugge; Masetto chiarisce che a picchiarlo è stato Don Giovanni con indosso i vestiti di Leporello. Leporello e Don Giovanni si rincontrano al cimitero e si rimettono ciascuno i propri abiti. Don Giovanni racconta a Leporello l’avventura capitatagli poc’anzi: una donna, scambiandolo per Leporello, lo ha abbracciato e baciato. Leporello è stizzito: probabilmente si trattava di sua moglie. Don Giovanni ride divertito. All’improvviso si sente una voce terribile: la statua del Commendatore ha parlato! Si trovano, infatti, vicino alla tomba del padre di Donna Anna ucciso da Don Giovanni. Leporello ha paura, mentre Don Giovanni, per nulla intimorito, trova la cosa divertente e dice al servitore di invitare la statua a cena.

Don Ottavio chiede a Donna Anna di sposarlo, lei gli risponde che accetterà solo dopo che la morte del padre sarà stata vendicata. Don Giovanni è a tavola e sta cenando. Arriva Donna Elvira e lo supplica di pentirsi di tutte le sue malefatte. Don Giovanni non ci pensa proprio e Donna Elvira va via amareggiata, ma poco dopo la si vede tornare indietro: sta scappando mentre urla spaventata. Leporello va alla porta e vede che c’è la statua del Commendatore. Spaventato, si nasconde sotto il tavolo, mentre il libertino gli va incontro e gli stringe la mano. La statua del Commendatore gli chiede di pentirsi. All’ennesimo «no» in risposta all’ultima esortazione al pentimento, Don Giovanni, avvolto dalle fiamme dell’inferno, sprofonda con il suono dell’orchestra e del coro.

L’ultima scena vede tutti i personaggi che concludono: «Questo è il fin di chi fa mal».

Regia & Scene: ENRICO CASTIGLIONE
CORO LIRICO SICILIANO istruito da: FRANCESCO COSTA
ORCHESTRA SINFONICA TAORMINA OPERA FESTIVAL diretta da: STEFANO ROMANI
Costumi: SONIA CAMMARATA
Coreografie: SARAH LANZA

ICONOMOU PANAJOTIS
NOÈ COLIN
CHIARA TAIGI / ELENA BORIN
FILIPPO PINA CASTIGLIONI
ADRIANA DAMATO / TIAN HUI
JOSÈ ANTONIO GARCIA
DANIELE PISCOPO
MARINA ZIATKOVA

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